| Dal primo momento che
                  ho pensato di realizzare un nuovo sito web, per 
                  migliorare e arricchire il vecchio "Maropati e
                  Tritanti", ho ritenuto indispensabile scegliere un nome
                  appropriato, semplice da ricordare e significativo allo stesso
                  tempo. Oltre ad individuare 
                  un nome di facile memorizzazione, ho pensato anche di
                  utilizzare un'immagine che potesse identificare e
                  rappresentare  pienamente questo lavoro, immagine da
                  utilizzare come logo (simbolo) di questo sito.  La
                  scelta, sia del nome che dell'immagine è stata immediata. Il
                  nome, "il mio sud" (senza spazi, visto che non se ne
                  possono utilizzare nella registrazione dei domini) penso non
                  abbia bisogno di spiegazioni: parla da sé. Riguardo
                  all’'immagine, la prima cosa che mi è passata per la mente,
                  è stata il fiore dell’ arancio (la zagara), che, senza
                  esitazioni, ho adottato. Credo però che il significato
                  dell'immagine è meno intuitivo del nome, pertanto, ho
                  ritenuto utile scrivere questa pagina per spiegare le
                  motivazioni di questa preferenza.  Sicuramente
                  in Calabria, così come in ogni altro posto nel mondo,
                  esistono simboli che identificano le tradizioni, il costume,
                  la cultura, le risorse del territorio in modo immediato e
                  significativo. In Calabria, spesso vengono usati  il
                  peperoncino rosso o i Bronzi di Riace. Potevo anch'io usare
                  una di queste immagini ma questa scelta mi è sembrata poco
                  originale e poco personale. Così mi sono orientato in
                  un’altra direzione:  ho
                  cercato un simbolo che rappresentasse in modo più marcato ed
                  incisivo, il  costume
                  e la società di questo territorio.    La
                  zagara è un fiore stupendo. I cinque petali, morbidi,
                  delicati, densi, dal color bianco cerato e immacolato, formano
                  una corolla stellata al cui centro si ergono gli stami
                  affiancati l'un l'altro come soldati schierati in una forma
                  circolare, quasi a voler difendere il pistillo racchiuso al
                  centro. L'ordine circolare degli stami forma una  corona
                  allungata, quasi reale, merlata dalle antere vestite di giallo
                  polline, che posti in cima sono quasi in equilibrio.  
                  
                   Nel
                  periodo della fioritura, tra la fine di aprile e i primi di
                  maggio, nelle prime ore del 
                  mattino, quando ancora l'aria è fresca e i raggi del
                  sole si irradiano senza farsi sentire, se ci si trova nei
                  pressi di qualche albero di  arancio o si percorre una 
                  strada che fiancheggia un agrumeto, assaporando le bellezze
                  naturali di questa terra, si avverte un profumo dolce, forte,
                  morbido, inebriante, sublime, che dalle narici penetra dentro
                  e si diffonde in tutto il corpo, facendo provare una strana
                  sensazione di godimento, di leggerezza e soavità, 
                  percezione che solo in un ambiente paradisiaco si può
                  provare. 
                  
                    La
                  natura ci offre un'infinità di fiori dalle forme e tonalità
                  di colore differenti, ciascuno, in grado di esercitare un
                  fascino particolare e suggestivo. Ad ognuno di essi vengono
                  attribuiti significati diversi che trasmettono messaggi in
                  "codice". Questo codice rappresentativo  è un
                  linguaggio che ha radici lontane: permette all'immaginazione e
                  al patrimonio socio-culturale dell'uomo di associare i fiori a
                  momenti della vita e a sentimenti profondi. 
                  
                   Tutti
                  noi conosciamo i diversi significati che ai fiori d'arancio 
                  vengono attribuiti: dal matrimonio alla fedeltà,
                  dall'amore eterno all'innocenza, dalla purezza alla fecondità 
					e alla generosità, significati e valori molto importanti e
                  comunicativi. Questo, però non è bastato a farmi scegliere
                  questo fiore come simbolo di questo sito. La scelta della 
                  zagara è avvenuta soprattutto per un particolare sentimento
                  del tutto personale che staziona nei miei ricordi e nei miei
                  sentimenti, e che, nei momenti di reminiscenza, riportandomi
                  indietro nel tempo, mi fa riflettere e meditare.  
                  
                   Una
                  sera di molti anni fa, quando ancora per indicare la mia età
                  bastava una sola cifra, non ricordo bene il giorno, ma
                  sicuramente era il periodo della fioritura degli aranci,
                  quando mio padre, figlio di contadini e contadino 
                  per tutta la vita, per scelta e per amore, 
                  tornato a casa, arso e stanco per il 
                  duro lavoro della campagna, trovandosi insieme a tutti
                  noi della famiglia nella casetta che chiamavamo  "la
                  casa di la ze' Rosa",  pronunciò questa frase:
                  "chist'annu ncè 'na bella Xjuritura"
                  (quest'anno c'è una bella fioritura).  
                  
                   In
                  quel periodo di vita disseminato di stenti, di difficoltà, di
                  privazioni, e per di più in quella stanza semibuia e annerita
                  dal fumo e dalla fuliggine, mi sembrò di cogliere una luce
                  sempre più chiara che colorava le nere pareti di un azzurro
                  celestiale, ma il colore della stanza era solo il contorno:
                  era il futuro che si colorava di speranza  per una vita
                  meno amara e più agiata.   Nel
                  pronunciare quelle parole, in mio padre, si notava la
                  soddisfazione, l'appagamento scaturente 
                  dei sacrifici, la serenità , che trasmetteva a
                  tutti noi la possibilità di un progetto per una vita
                  diversa. Il
                  significato, inequivocabilmente, andava oltre la bellezza dei
                  fiori in sé, alludeva a qualcosa di vitale; faceva
                  riferimento al periodo invernale, periodo in cui i fiori
                  avrebbero lasciato il posto ai frutti e i frutti una volta
                  raccolti a qualcosa di più tangibile: al ricavato, che
                  avrebbe permesso alla famiglia 
                  di fare tante cose che fino a quel momento non era
                  stato possibile. E'
                  questo ricordo il motivo fondamentale che mi ha spinto ad
                  utilizzare questo fiore come logo. Il
                  fiore della speranza non solo per la mia famiglia, ma anche
                  per tante altre famiglie di questo borgo che, sull’
                  agricoltura poggiavano non solo il sostentamento ma anche la
                  stessa esistenza.     I
                  fiori d’arancio:  la speranza, il futuro, la vita 
                  … il ricordo!      Maropati,
                  novembre 2004                                   
                                                                  
                  Rocco Ciurleo 
                  
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