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 Fortunato Seminara  

 

Vita ed opere

Fortunato Seminara ha compiuto la sua primissima formazione nel primo decennio del '900, quando nella Calabria si diffondevano con ritardo il verismo e il naturalismo mentre il linguaggio dei poeti continuava ad essere quello accademico e classicistico.

   E' nato a Maropati (R. C.) il 12 agosto 1903 da agiati contadini. Essendo figlio unico fu mantenuto agli studi e sin dall'infanzia mostrò di essere avido di curiosità e d'apprendimento. Iscritto alla scuola comunale del suo paese, frequentò e concluse felicemente l'intero ciclo della scuola elementare. Il suo accanimento allo studio fu evidente per il profitto dimostrato, perciò i suoi decisero di farlo continuare mandandolo in seminario a Mileto per frequentare gli studi ginnasiali.

   Intraprendendo la carriera scolastica, provocò la rottura della tradizione del suo paese, che voleva solo i figli dei signori avviati agli studi.

   Si può considerare il primo, uscito dalle classe contadina, che ha oltrepassato la barriera della tradizione, calpestandola e dimostrando a tutti che anche i contadini e i loro figli sono degli uomini validi, dotati di intelligenza, capaci di eseguire un curricolo scolastico con profitto e di valore nel mondo della cultura.

   Finito il terzo anno di ginnasio lasciò nel 1918 il seminario e si recò a Palmi per sostenere gli esami, in un istituto governativo. Superata la prova, frequentò nella stessa Palmi la quarta ginnasiale, mentre la quinta si recò a Reggio Calabria e per il liceo si trasferì a Napoli.

   Tuttavia a Napoli frequentò solo la prima liceo, per il semplice fatto che sentendo prossima l'età del servizio militare, preferì concludere il liceo affrettando gli studi. Si trasferì a Novacchio, vicino a Pisa e fu ospitato da un cugino di sua madre. Qui prese lezioni da professori privati e studiò con ostinatezza i programmi di seconda e terza liceo. Nella sessione estiva, presentandosi da privatista, sostenne e superò brillantemente gli esami di licenza liceale al liceo "Galileo Galilei" di Pisa.

   Chiamato militare, prestò servizio per ben diciotto mesi: il primo periodo lo trascorse a Siena, per il secondo fu trasferito a Roma come scritturale al Ministero degli Esteri. Durante il periodo militare si iscrisse all'università di Roma in giurisprudenza e qui frequentò il primo anno; successivamente si trasferì all'università di Napoli.

   In questa città, ancora studente, conobbe la moglie che sposò giovanissimo, prima di laurearsi, e dalla quale ebbe due figli; il loro legame matrimoniale non durò a lungo; si separarono dopo pochi anni di vita in comune.

   A Napoli si laureò nel 1927 in giurisprudenza con una tesi di laurea in economia politica.

   Nel 1930 emigrò in Svizzera e svolse l'attività giornalistica aderendo al Partito Socialista. Scrisse articoli contro il fascismo, sul quotidiano del Partito Socialista "Le Travail" di Ginevra e si firmò con la lettera S, iniziale del suo cognome.

   In Svizzera, per guadagnarsi da vivere, esercitò più lavori persino quello di orologiaio.

   In seguito si trasferì, in Francia, a Marsiglia, da dove voleva emigrare clandestinamente in America ma non gli fu possibile. Ritornato nel 1932 a Maropati, si stabilì nella sua casa di campagna, ritenendola rifugio sicuro ed in grado di ripararlo da eventuali rappresaglie delle autorità fasciste. Inutilmente cercò di ottenere un impiego, non tentando però di esercitare la libera professione di avvocato. Isolato nella sua casa di  campagna (Pescano su una collina non distante dal paese e che fu il suo topos creativo per eccellenza; in inverno invece soggiornava nella sua casa in paese), lontano dagli intrighi politici preferì addentrarsi nel mondo della letteratura, distruggendo tutte le sue precedenti opere di influenza dannunziana e cercando di creare qualcosa di suo che rispecchiasse le sue nuove inclinazioni letterarie. Nell'ultima guerra fu chiamato alle armi, militò nella provincia di Cosenza nella difesa costiera e fu congedato nel dicembre del 1942. Dopo la caduta del fascismo tentò di vivere a contatto con la vita politica, ma se ne allontanò subito per non invischiarsi nelle beghe e negli intrighi che la politica porta inevitabilmente con sé (interessante, da questo punto di vista, la parentesi che lo vide diventare nel luglio del 44 Sindaco di Galatro).

   Il suo primo romanzo LE BARACCHE del 1934, preceduto da alcuni racconti e da un altro romanzo ancora inedito, è pubblicato nel 1942 perché avversato dal fascismo.

   Nel 1951, uno dopo l'altro pubblicò i suoi romanzi, racconti, saggi: nel 1951 il VENTO NELL'ULIVETO; nel 1952 LA MASSERIA; nel 1953 DONNE DI NAPOLI; nel 1954 DISGRAZIA IN CASA AMATO; nel 1956 LA FIDANZATA IMPICCATA; nel 1957 IL MIO PAESE DEL SUD; nel 1963 la trilogia IL VENTO NELL'ULIVETO - DISGRAZIA IN CASA AMATO - IL DIARIO DI LAURA; nel 1967 L'ALTRO PIANETA; nel 1976 QUASI UNA FAVOLA; nel 1980 I SOGNI DELLA PROVINCIALE.

    E' conosciuto ed apprezzato da letterati, critici, intellettuali, tra cui C. ALVARO, I. SILONE, E. FALQUI, E. VITTORINI, S. STRATI, il regista DE SANTIS, M. LA CAVA, I. CALVINO (esiste presso la Fondazione una raccolta epistolare, curata dallo stesso Scrittore, che copre circa 20 anni, dal 1961 al 1982, oltre ad alcune di anni assai precedenti, che documentano l'interessante rete di rapporti con il mondo della cultura calabrese e nazionale, con le case editrici, con gli amici e che la Fondazione, nel tempo, valorizzerà e renderà "visibili", per una più completa conoscenza dell'uomo e dell'artista).

    Fortunato Seminara non andò alla ricerca di premi letterari, per lo meno questo non fu il suo obiettivo; tuttavia ne ricevette alcuni; si vide premiare per la sua attività giornalistica con un premio di lire trecentomila, per un sevizio Sull'Ente Sila; ricevette il premio "BERGAMOTTO D'ORO" nel 1970, al merito letterario; una sua commedia "L'EREDITA' DELLO ZIO" fu premiata a Napoli nel 1957.

    Dopo I SOGNI DELLA PROVINCIALE, lo Scrittore non darà più nulla alle stampe anche se la sua produzione letteraria va avanti senza momenti di stanchezza. Ciò perché egli aveva ormai capito che era vano inseguire i grandi editori che rifiutavano i suoi lavori ritenuti non funzionali alla logica esclusivamente commerciale a cui la grande editoria si era ormai convertita.

     Lo Scrittore visse con amarezza questo stato di indifferenza nei suoi confronti ma continuò, ubbidendo ad un'etica del lavoro rigida e coerente, a scrivere, a rivedere alcune sue opere già finite, a non riuscire a far sentire la sua voce "grave e pausata"  e la sua coscienza critica nel dibattito culturale, soprattutto calabrese e meridionale.

    Nella notte di Natale del 1975 la sua casa di Pescano fu incendiata da criminali; nell'incendio perirono molti suoi libri, manoscritti, carteggi, lettere. Fu questa una ferita bruciante che segnò per tutto il tempo successivo, la vita dello scrittore. Anche la sua salute man mano peggiorò.

    Subì diversi ricoveri nella regione e fuori regione finché il primo maggio 1984 morì a Grosseto, a casa del figlio Oliviero. Venne seppellito nel cimitero del suo paese, Maropati, mentre ITALO CALVINO gli dedicava sulle pagine di "REPUBBLICA" un commosso ricordo (3 maggio 1984).

    Dopo la morte, creata la Fondazione, si tracciano le linee di lavoro per le attività culturali e si inizia la pubblicazione delle opere inedite con la casa Editrice PELLEGRINI. Nel settembre 1997 vede la luce uno dei romanzi inediti più attesi dallo Scrittore e su cui egli lavorò per circa dieci anni: " L'ARCA". A questo seguiranno le altre pubblicazioni di tutti gli inediti e la ristampa delle opere edite ormai introvabili.

    Intanto si sono verificate interessanti iniziative all'estero, in Francia.

    La studiosa di teatri Ginette Herry ha tradotto QUASI UNA FAVOLA in francese e curato una riduzione teatrale della stessa con il titolo GREGORIA DE CALABRE; l'opera doveva essere portata sulla scena, con la regia di Robert Gironés (Théatre National de Strasbourg dal 5 al 13 gennaio 1996).

    L'improvvisa malattia del regista manda tutto a monte. L'iniziativa viene ripresa da un'altra Compagnia Teatrale "La Scarface ENSEMBLE" di MULHOUSE che ha portato in turnée in Francia "GREGORIA" a partire da novembre 1998: a novembre '98 la prima teatrale a Mulhouse, nel giugno '99 a Strasburgo.

    Quasi certamente la turnée riprenderà nella stagione teatrale 2000 e "GREGORIA" verrà rappresentata in altre città della Francia. Intanto, su autorizzazione della Fondazione, France Culture, la Radio Francese, ha trasmesso per due volte l'adattamento radiofonico di "Le grillon et la mule", il secondo romanzo di "QUASI UNA FAVOLA" la quale integralmente è stato pubblicato in Francia (gennaio '99) con l'editore CIRCE', con il titolo di "GREGORIA de CALABRE", curata e tradotta dalla prof.ssa Ginette HERRY nominata recentemente membro onorario della Fondazione "F. SEMINARA".

    Sul versante degli studi critici diverse sono state le iniziative intraprese dalla fondazione; tra le altre un Convegno Nazionale di Studio sul tema "Società meridionale ed esiti tecnico stilistici nell'opera di F. SEMINARA" (Polistena 18-19 ottobre 1997) i cui Atti sono stati pubblicati nel luglio 1999 e messi a disposizione di studiosi e critici italiani e stranieri.

 

 

 

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